Di Emanuele La Fonte
Non c’è ancora ma fa già discutere: è il tanto atteso DL di Agosto. Le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil sono pronte allo sciopero generale nel caso in cui il blocco dei licenziamenti non dovesse essere prorogato fino alla fine dell’anno.
Da parte loro gli industriali sono contrari in maniera netta, e indicano tale misura come qualcosa che «pietrifica l’economia allo stato del lockdown».
Al momento il blocco dei licenziamenti finisce il 17 agosto, e sarebbe legato alla cassa integrazione. Fino a quando le aziende avranno accesso alle 18 settimane di cassa, non sarebbero messe nella condizione di poter licenziare. Queste 18 settimane scadono tra il 17 novembre e il 31 dicembre, e la data dipende da quando le aziende hanno cominciato a usarle. Il blocco diventerebbe quindi in modalità mobile. Ma c’è anche l’ipotesi di lasciare libera scelta alle aziende: chi usa la cassa integrazione non può licenziare mentre chi riparte con le attività produttive, sì.
Lo scontro si sta realizzando anche all’interno del governo, anche se la definizione del DL non c’è ancora e nel frattempo dall’Ufficio parlamentare di Bilancio si conferma come nel 2020 il Pil – prodotto interno lordo – scenderà del 10,4% e il rapporto tra il debito pubblico e il Pil sfonderà quota 160%.
DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO
Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
Lascia un commento