Editoriale di Emilia Urso Anfuso
È accaduto tutto molto rapidamente. Come se, all’improvviso, durante una gita in barca, le rapide proiettassero verso la cascata un guscio di noce in preda allo tsunami.
L’avvento della pandemia ha scomposto gli equilibri già squilibrati di un sistema politico che, a livello nazionale e internazionale, mostrava già crepe vistose, eppure invisibili ai più.
Nel nostro paese, a un certo punto, il sistema politico come eravamo abituati a conoscerlo, fatto di norme e regole, è stato sostituito dalle regole imposte dall’emergenza. Precedentemente al 31 gennaio 2020, giorno del varo del DPCM che confermava lo stato di emergenza sanitaria, qualcosa di grave era già avvenuto: la sospensione della democrazia. A capo del governo, a un certo punto, si sono insediati perfetti sconosciuti che, al massimo, avevano raggranellato una decina di voti online su una piattaforma gestita da un’azienda privata. Se questo è uno dei processi di modernizzazione del paese, meglio tentare la fuga a gambe levate.
Sta di fatto che, con un pugno di voti non certificati da sistemi di garanzia elettorale, ammesso che qualche garanzia esista ancora in questo paese, in special modo in seno ai sistemi elettorali, ci ritroviamo a subire decreti a iosa, incredibilmente importanti per la vita di ogni singolo cittadino italiano, me compresa, da personaggi del calibro di Lucia Azzolina da Siracusa, nominata ministro della scuola.
I suoi meriti per assurgere a un ruolo così importante? Non pervenuti, almeno non a chi, come me, si adombra al pensiero di avere, a capo di un ministero così importante, tale Lucia Azzolina, che non ha nulla da mostrare se non un curriculum alquanto bislacco, passato al setaccio dal saggista messinese Antonio Mazzeo, che tempo fa fece emergere diverse incongruenze, tacitate semplicemente prima con la cancellazione del c.v. dal sito del Governo, per riapparire imbellettato in onore del ruolo ministeriale.
Ciò che appare alquanto grave, non è tanto l’illimitata sfrontatezza di chi siede sulle poltrone a comando della nazione, siamo tristemente abituati al millantato titolo, reato peraltro penalmente perseguibile, quanto dall’assoluto disinteresse da parte della popolazione nazionale, che a fronte di criticità di tale portata, una manciatina di voti online non verificabili e alquanto taroccabili, e curriculum anch’essi passibili di “migliorie” non muovono un solo muscolo. Calma piatta. Reazioni zero.
Nulla è più di rilievo, nulla appare essere importante. Hanno preso solo 10 voti, forse, semmai? Al massimo la risposta, corale, è: “E allora quelli di prima”? l’attenzione generale è stata abilmente spostata, proprio dal M5S agli sfasci di “quelli di prima” con cui, rammento a tutti, ora stanno al governo in maniera ormai granitica.
Contano più gli slogan che la realtà dei fatti, nella nazione popolata dal più alto numero di persone affette da analfabetismo funzionale, dato certificato da studi internazionali, come questo: https://www.isfol.it/piaac/Rapporto_Nazionale_Piaac_2014.pdf
Il 47% degli italiani è affetto da analfabetismo funzionale, un problema che non rende possibile la comprensione delle cose, della realtà che circonda gli individui e persino la comprensione di ciò che si legge. Sapete quale sarebbe la cura a questa vera patologia che affligge il popolo italiano? Una maggiore istruzione e di qualità. Invece…
L’istruzione in Italia sta subendo, come sistema a livello nazionale, contraccolpi non di poco conto. Tempo fa si arrivò a proporre la cancellazione della Divina Commedia dai programmi scolastici, proposta avanzata non dalla Sora Lella del piano di sotto, ma dalla presidente Valentina Sereni, dell’associazione di consulenza speciale per l’ONU Gherush 92, per una motivazione che denominare paradossale è poca cosa: l’opera conterrebbe testi omofobi e razzisti. Il sol fatto di aver permesso una tale dichiarazione, la dice lunga sul periodo storico che stiamo subendo. Ai giovani va semmai lasciata la libertà, e la capacità, di formarsi un’idea, non di avere idee imposte.
Transeat. Arriviamo però a uno degli elementi che, in questi giorni, infiamma i dibattiti politici: l’imminente acquisto, da parte del Ministero dell’Istruzione, di circa 3 milioni di sedie fornite di rotelle, assolutamente indispensabili a favorire il distanziamento sociale nelle scuole italiane. Parola del ministro Lucia Azzolina.
Prima domanda per il ministro Azzolina: comprendo che il tema del distanziamento sociale sia divenuto il leitmotiv di ogni tipo di misura a livello nazionale, ma non si garantisce meglio con sedie senza le rotelle? Ce li vede, il ministro dell’istruzione, ragazzini stare serenamente al loro posto, equidistanti l’uno dall’altro, dovendo restare ai loro posti per qualche ora, ma seduti su seggiole fornite di rotelle?
Seconda domanda per il ministro Azzolina, stavolta su alcune dichiarazioni che ha rilasciato di recente durante la trasmissione televisiva Agorà estate: in massima sintesi, il ministro non ritiene essere un problema che, a causa della tempistica molto breve per l’approvvigionamento delle seggiole a rotelle, la commessa possa essere affidata a un’azienda di un altro stato europeo: a suo parere, quindi, conta il risultato,non risollevare le sorti dell’economia nazionale dopo il prolungato lockdown?
Di seguito il video dell’intervento della Azzolina ad Agorà Estate, cliccare sul player per vederlo:
I dubbi ovviamente non stentano ad arrivare nella mente di chi usa i neuroni invece di lasciarli sonnecchiare. Perché questa ostinazione per una misura che, a molti, appare ridicola e che non è effettivamente risolutiva nell’eventualità di un ritorno all’emergenza sanitaria, e che – di fatto – non garantisce il distanziamento sociale, ma anzi, può cancellarne il tentativo.
Ma la Azzolina è determinata: le sedie a rotelle fanno parte di “metodologie di didattica nuova, di ambienti di apprendimento nuovi”.
Il video è relativo a uno degli interventi della Azzolina anche sull’acquisto delle sedie con rotelle:
I muri delle scuole possono cadere a pezzi, può mancare il riscaldamento durante l’inverno e la carta igienica nei bagni: la priorità, ora, è rappresentata dalle sedie con le rotelle.
Inoltre: concedere l’appalto a una società europea invece di sostenere il Made in Italy, cozza con l’urgenza di risollevare le sorti economiche del belpaese. Sembra quasi una sorta di accordo di scambio tra il governo italiano e il resto degli stati membri, che – a fronte dei prestiti e dei sussidi che riceveremo tra Recovery Fund ed eventualmente dai fondi del Mes – il governo italiano potrebbe già aver accettato di far guadagnare le aziende straniere. Una vera vittoria…
A pensar male si farà anche peccato ma come si sa spesso si indovina. Chiudo con le immagini, divenute ormai virali, delle seggiole a rotelle vendute sul famoso marketplace asiatico Alibaba, a prezzi che si discostano alquanto da quelli preventivati per singola sedia intorno ai 320 euro cadauna, e che su ordinazioni massicce produrrebbero una scontistica di tutto rispetto.
Ma si sa, quando è lo Stato ad acquistare, i prezzi lievitano, come nello strano caso delle plafoniere acquistate a peso d’oro dalla sede della Regione Puglia: 1.600 plafoniere acquistate alla cifra di 637 euro per singola plafoniera, che a prezzi di listino correnti costano qualche decina di euro: qui uno dei servizi pubblicati tempo fa: Sede regione Puglia: 1.600 plafoniere da 637 euro l’una
Chiudo con una considerazione: il prestito e i sussidi che arriveranno con l’accordo sul Recovery Fund, da molti italiani accolto con applausi, si riverseranno sulle spalle degli italiani attraverso tagli e riforme che al confronto, quelle del governo monti appariranno come un ricordo piacevole. Le condizioni non le sto immaginando, ma sono parte integrante dell’accordo. Basta seguire ciò che sta accadendo a Bruxelles.
Se a questo aggiungiamo la non remota eventualità di accedere anche ai fondi del Mes, anche se il Ministro Gualtieri si è preoccupato di sedare gli animi degli italiani negando qualsiasi tipo di conferma in tal senso, e considerando le ulteriori condizioni imposte, sempre attraverso riforme e tagli, possiamo immaginare un futuro prossimo in cui qualcuno, affacciandosi da un certo balcone, potrà urlare gaudente: “Abbiamo ridotto gli italiani sul lastrico”! Almeno avremo la soddisfazione di aver creato un sistema scolastico degno del Paese dei Balocchi.
Da Babilonia, almeno per ora, è tutto…
RIFERIMENTI:
Il bando europeo per l’acquisto delle sedie con le rotelle: https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-pubblicato-bando-europeo-per-acquisto-di-banchi-e-la-riapertura-in-sicurezza
Antonio Mazzeo: anomalie nel curriculum di Lucia Azzolina – https://www.messinatoday.it/cronaca/curriculum-ministro-azzolina-replica-antonio-mazzeo-anomalie.html
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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