La libertà negata

La libertà negata

E’ incredibile vedere come le persone stiano sempre più accettando la negazione di libertà. In cambio di una presunta “sicurezza sanitaria”, che sempre più appare come una scusa, le la gente accetta  la negazione di ogni diritto umano e costituzionale. Il problema è che le persone appaiono contente di tutto ciò. E sprofondano in un oblio sempre maggiore, dal quale sarà difficile poterle risvegliare.

L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta vedendo un video di Diego Fusaro, dove si parlava appunto di libertà violata.

Passeggiando per le strade del luogo dove mi trovo, la bella cittadina di Magenta, a circa 20 km a ovest di Milano, nei pressi del bellissimo parco del Ticino, vedo spesso, a discapito delle belle giornate di sole, sempre più lunghe, che il clima sta portando davanti a noi, un buio totale nelle persone. Una notte che, iniziata ormai da quasi due mesi, sta facendo calare sempre di più sulle persone una specie di cortina oscura, che pare sempre più fitta e impenetrabile.

A discapito della luminosità, che il tempo sta portando sempre più vicino a noi, in una primavera che non è mai sbocciata così luminosa, vedo il buio nelle persone. Un buio che dilaga, che inquieta.

Vedendo le persone in giro, bardate in mascherine all’esterno completamente inutili e sicuramente dannose, perché non permettono all’anidride carbonica di essere rilasciata, e la fanno respirare nuovamente alla persona, vedo volti immoti, attoniti, senza espressione.  Quando, una volta, mi sono permesso di invitare una persona a togliersi quell’inutile museruola dalla bocca, mi sono sentito proferire insulti, e urla al limite, da parte di lei (era una donna)

Museruola, è stato detto giusto: è quella che il cane porta per impedirgli di mordere. Simbolicamente, queste inutili e dannose mascherine portate all’esterno, dove l’aria pulita merita di essere respirata, sono il simbolo della sottomissione a una sorta di regime seppur non dichiarato, all’abdicare a qualsiasi volontà individuale e collettiva. Una volontà sempre più spenta da notiziari allarmistici, che, ora dopo ora, gettano sulle ignare persone, segregate in casa, sopprimendo in questo ogni valore umano e costituzionale, parole piene di terrore, in modo che la gente accetti tutto questo, che accetti la paura, il terrore. Che si legge nei loro occhi.

A questo punto, noi che ancora pensiamo, noi che abbiamo rifiutato la televisione, noi che andiamo oltre il velo di paura, comprendiamo come tutto questo sia solo una gigantesca illusione collettiva, un gigantesco “velo di Maya”, che è stato gettato sulla gente, in modo da impedire loro di vedere le cose come stanno, di vedere la luce del sole, che ora splende luminoso nel cielo.

In qualche modo, i passaggi di tutto ciò sono molto evidenti: si sono convinte le persone che nell’aria c’è qualcosa di terribile, che possa minare la loro stessa vita. Tutto questo è stato rafforzato, con parole e parole, con un tam tam ben oltre il “terrorismo psicologico” di cui spesso si parla.

Quindi, ben oltre quel velo che dovrebbe essere quello che permette ancora di vedere la luce.

E come interfaccia, quella mancanza di luce, che l’informazione ha tolto, ha fatto sì che anche la luce svanisse dalle persone,. E, come dicevo, si vede, in un’atmosfera che non oso definire meno che “spettrale”.

Un’atmosfera dove, tra poche persone dal volto – non volto immoto e attonito, si aggirano, con fare minaccioso, le macchine delle Forze dell’Ordine, che sempre meno adempiono alla loro missione, e sempre più assomigliano a  “Bravi di Don Rordrigo” del capolavoro manzoniano, il parallelo è, credo, perfetto: infatti, se loro sono i Bravi, le ordinanze, emesse e rafforzate dai vari Presidenti di regione, appaiono come le “grida”. Soltanto che, invece che essere gridate a voce, sono semplicemente affisse, per chiudere questo e quello, per chiudere passeggiate, parchi… insomma, per sopprimere la vita.

In tutto questo, le autorità locali sono come degli “sceriffi” che, invece che ammorbidire, inaspriscono ancorare di più le sanzioni e le disposizioni di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che a molti, compreso me, appare paradossale. Le sanzioni sono un altro triste capitolo, del quale avevo già trattato: sanzioni assurde e immotivate, che vessano le persone, terrorizzandole ancora di più, e respingendole in quella bolla di paura in cui già sono cadute da diverso tempo.

Qui arriva un’altra follia: quella delle mascherine all’esterno, obbligatorie in diverse regioni. Come dicevo, mettendole, soprattutto sotto sforzo le persone non possono respirare adeguatamente; così’ facendo, purtroppo, la persona inspira a pieni polmoni, sotto sforzo, la sua stessa anidride carbonica, che così torna in circolo, assieme alle impurità che solo il respirare a pieni polmoni permette di eliminare. In questo modo, invece, torneranno nella persona. 

La persona, invece che liberare tossine, cosa che dovrebbe essere lo scopo del respirare, si intossica. E questo porterà danni non solo al fisico, ma anche al cervello e al sistema nervoso.

Motivo per cui, dopo una corsa in bicicletta fatta con la mascherina, la persona non solo non sarà tonificata, ma proverà stordimento, nausea, vertigini… e penserà peggio di prima.

Ancora una volta forse è stato trovato un modo per togliere lucidità alle persone?  

Dopo avere negato il diritto alla libertà, seppure per ragioni legate alla salute pubblica, ora si sta negando il diritto alla sana respirazione Più passa il tempo e più le persone si assuefanno a questa situazione, come fosse una vera e propria droga che toglie loro anche quel barlume di vita che era rimasto. Le persone divengono un tutt’uno con la situazione: e non solo la accettano, ma la chiedono, ne divengono i più grandi sostenitori.

Occorre una scossa, un contro-incantesimo che annulli quello attuale, che riporti alla vita, che svegli da questo terribile giogo in cui quasi tutti appaiono caduti. Occorre una sveglia. Occorre trovarla se vogliamo continuare a vivere.

Auspico che possa prima o poi accadere: finché ci sarà qualcuno non vittima di questo incantesimo, la possibilità di risvegliare gli altri esisterà. È sempre più remota, ma ci spero. L’invito agli esseri ancora pensanti è quello di darsi da fare, per respingere questo tsunami contro la libertà individuale e di pensiero, e per tornare alla vita.

Auspico che tutti siano presenti a quest’appello. Molti lo sono stati, quando abbiamo querelato Conte, grazie alla Class Action coordinata dall’Avvocato Edoardo Polacco di Roma. L’abbiamo fatto, e siamo fieri di questo. Tuttavia siamo ancora in pochi.

Uniamoci: ne va del nostro divenire. Che quest’appello non cada nel vuoto.

Grazie a tutti per rispondermi. E per essere qui. 

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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