Prestare i soldi degli italiani alle imprese: la nuova idea geniale del governo Conte bis

conte giuseppe

Il Direttore – Emilia Urso Anfuso

Il governo sta sotterrando questa nazione a colpi di “soluzioni” paradossali. Chiudere tutte le imprese, a parte quelle considerate “fondamentali” è stata la controprova dell’incapacità gestionale, o meglio: forse vi è una volontà mirata a far si che quel poco che era rimasto, crolli miserevolmente.

Prestare i soldi degli italiani alle imprese, attraverso le banche a voi pare una buona soluzione? E’ questo che sta per accadere. Sace è la controllata di Cassa Depositi e Prestiti per il sostegno alle imprese. Almeno lo sapete cosa sia Cassa Depositi e Prestiti? E’ dove convoglia tutto il flusso dei risparmi privati dei cittadini italiani.

Ora stanno proponendo presiti alle imprese, attraverso le banche, prendendo i soldi da CdP: grande idea geniale. Gli italiani che diventano debitori di se stessi. D’altronde, accadde anche quando fu proposto il prestito pensione, lo ricordate? Il pensionato aveva facoltà di indebitarsi con la banca pur di ottenere la pensione. Solo nei film e nei libri dell’orrore si potevano descrivere “soluzioni” simili.

D’altronde, da tempo si parla – si sproloquia – di “statalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti”. A di Maio fecero dichiarare che era una buona idea far diventare CdP “Banca di Stato”. ovvio, buonissima idea…tranne che per i risparmiatori italiani.

Per farvi comprendere meglio in che nazioni viviamo da tanti anni: i fondi del TFR lasciati in gestione all’INPS sono praticamente spariti, volatilizzati. Lo dicono agli italiani? no, ovviamente. E a cosa serviamo noi giornalisiti e analisti, se gli italiani negli anni non sono stati interessati a leggere ciò che scrivevamo per mettere tutti in guardia? Cinquanta sfumature di Fake News probabilmente…

Invece di tentare di non far crollare il tessuto economico della nazione, si potevano scegliere due strade: la prima, aprire cantieri. Il virus non è un meteorite microscopico che si abbatte dal cielo e colpisce chi sta all’aria aperta. Si doveva, e poteva, sfruttare il momento e quindi la mancanza, anche, di circolazione di vetture nelle strade, per mettere finalmente a posto la nazione, programmando un decreto ad hoc per favorire le imprese del settore – a livello fiscale – e i lavoratori, con contratti sviluppati appositamente.

I lavoratori, ovviamente, dovevano essere messi in sicurezza, facendoli lavorare col distanziamento e le dovute protezioni. Ma come poter anche solo immaginare una soluzione simile, fattibile, in una nazione che attende che le mascherine ce le inviino da Marte, piuttosto che agevolare le industrie tessili – di cui eravamo un vanto a livello mondiale – a riconvertire almeno un settore nella produzione di mascherine? Si poteva decidere di agevolare l’industria tessile nella riconversione di settori per la realizzazione di mascherine, invece di attendere che ce li inviino da Marte. 

Le soluzioni esistono, ed esistono da sempre. Peccato che solo in questa nazione non si applichino mai.

Non sono nata giornalista: a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 sono stata titolare di una grande azienda nel settore dell’informatica. E’ crollata dopo che ho subito un terribile incidente stradale, che mi ha tenuta fuori dal mondo per anni e che ancora adesso mi fa subire i suoi effetti: so cosa sia fare impresa, e non farla crollare. Infatti la mia chiuse i battenti per mala gestione di chi rimase al comando. Incapaci di fare impresa, di capire le dinamiche, di sapere dove investire e dove no. 

Ecco la mia proposta, rilanciata ieri dopo che l’avevo ideata e presentata per la prima volta nel 2009: Proposta: creiamo il Fondo Economico Sociale (Sto ricevendo molte proposte di sviluppare questa mia iniziativa, prenderò in considerazione solo chi mi dimostrerà di aver compreso che solo la trasparenza assoluta è alla base del mio progetto. E se non sapete COME metter su un sistema simile nella massima trasparenza, vi consiglio di non svilupparlo, perché gli italiani non permetteranno uletriori scandali sulla loro pelle)

In molti, nel corso degli anni, mi hanno chiesto di entrare in politica. Ho dovuto spiegare i motivi per cui non l’ho fatto…candidandomi.

Spiego meglio: nel 2010 mi presentati alle regionali nel Lazio. Volevo candidarmi solo per dimostrare agli italiani che le persone come me, quelle che non si fanno deviare da soldi e potere, non possono essere ammesse in politica. Scelsi quindi l’unico partito che mi permise di candidarmi SENZA tesserarmi, e fu il Partito Socialista.

Dopo la ratifica della mia candidatura, accadde ciò che mi attendevo: inizai a ricevere telefonate da perfetti estranei, che volevano sotenere la mia candidatura e da molte parti d’Italia. Non sapevo chi fossero e risposi educatamente “No”.

Alle elezioni presi meno di 10 voti compreso il mio. In questo modo ho potuto dimostrare ciò che dico da sempre. 

Mi proposero anche, nel 2001, di candidarmi alla direzione della Confindustria di una città del centro Italia, cosa che feci ma… non voglio tediarvi coi racconti personali. Avete capito sicuramente lo spirito di chi crede davvero in ciò che fa, e crede davvero nei diritti civili e nella democrazia, quella che non è mai stata avviata, se non sulla carta costituzionale.

Guardate questo video: è del 12 Marzo 2019 – Di Maio presenta un progetto per le imprese e parla di Cassa Depositi e Prestiti: https://www.youtube.com/watch?v=otaxrxcK2jI

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